Riflessioni delle Comunità MASCI - Piemonte (1)


LA FRAGILITA’ UMANA
“FRAGILE”

Immagina un pacco:
è di cartone e c’è un adesivo con scritto “Fragile”
Fragile vuol dire che si può rompere.

- Chi l’ha fatto cadere?
- Chi non è stato attento?

Può essersi rotto all’interno ma l’involucro è intatto.
O viceversa.
Può andare in mille pezzi e non si può più aggiustare,
oppure si può cercare di sistemarlo se è solo scheggiato
rinsaldando insieme un pezzo alla volta
e facendo attenzione che le parti combacino esattamente.
Ma resteranno i segni
e non sarà più come prima.

A ben guardare c’è un’altro adesivo: “Maneggiare con cura”
E con quella scritta bisogna proprio stare attenti!
Bisogna passarlo di mano in mano
con movimenti lenti
perché non può muoversi da solo,
bisogna andare piano e avere cautela!
Va tenuto diritto.
Non si deve scuotere.
Si mette in un posto sicuro dove tutti possano vederlo
e noi li avvisiamo:
- Attenti a quel pacco!

Chissà cosa c’è dentro!
Non si vede mai cosa c’è dentro
ma… puoi immaginarlo:

Può essere di vetro
(estremamente riciclabile, pulito, igienico, sicuro…
non è come la plastica…)

Può essere di ceramica
(è utile, si può decorare, dipingere, lavorare
e si ricava dall’argilla che viene dalla terra).

Il vetro e l’argilla si cuociono ad alte temperature
e gli oggetti diventano duri ma …fragili.
Si ricavano oggetti utili come bicchieri (con il vetro)
e piatti (con la ceramica): oggetti molto utili per mangiare.
Oppure si fanno oggetti come vasi, recipienti, soprammobili…
belli da vedere, da ammirare, da regalare.

Può essere un oggetto antico…un reperto
Chissà quante cose ci può dire del passato!
E quanto ci è voluto per recuperarlo!
Oppure è stato trovato per caso e ha cambiato la storia.

Può essere qualcosa di prezioso, di valore!
- Chissà quanto vale!!!

Quando si apre il pacco, si nota l’imballaggio.
Con quanta cura si è preparato l’imballaggio!
Una volta si “faceva su” nella carta velina
strati su strati;
poi si è passati al polistirolo:
carta di polistirolo, granelli in polistirolo (le patatine)
o stampi in polistirolo duro
con la forma dell’oggetto che si incastra perfettamente;
adesso ci sono i fogli con le bolle d’aria….

Prima di aprirlo ci si accorge di un’altra scritta: “Alto”
E c’è una freccia che va in su.
Non si può mettere inclinato
o girarlo al contrario
o metterlo sottosopra:
bisogna tenerlo verso l’alto
e seguire il senso della freccia.

Il pacco infine deve essere aperto dal destinatario.
Ci si accorge se è già stato aperto.
Non si può non aprirlo
Si è curiosi di sapere cosa c’è dentro
di sapere chi l’ha mandato.
Magari è proprio quello che si aspettava da tempo
e non si vedeva l’ora di riceverlo.

Quando sarà stato aperto
si deciderà dove metterlo,
sicuramente in un posto in vista
dove si potrà vedere spesso.
Ma anche gli altri lo vedranno.
E potranno giudicarlo se se ne saranno accorti.
Oppure non ci faranno neanche caso.
Oppure faranno finta di non averlo visto.

Ma c’è! E’ Lì!

Arrivato alla fine della lettura,
ora ricomincia da capo
pensando che il pacco SEI TU!

Io sono fragile
posso cadere, farmi male, soffrire
e resteranno le cicatrici.
Posso essermi fatto male nel corpo
o soffrire “dentro”.
Posso decidere di rialzarmi
e ricominciare.

Vivo in mezzo alla gente
incontro tante persone
e mi muovo nella mia quotidianità
stabilendo dei legami.

Posso essere insignificante e non fare niente,
oppure decidere di essere utile
a qualcuno, per qualcosa.
Posso essere ancorato al passato
o vivere il presente.

Sono stato modellato a immagine di Dio
plasmato da Lui in persona
e forgiato nel fuoco dell’amore eterno.

Con quanta cura ha preparato il terreno
in cui devo vivere
e con quanta attenzione
ha scelto tutto ciò che mi sta attorno
(le persone, le situazioni…)

Se sto rivolto verso di Lui,
sono nella posizione giusta
e non mi accadrà niente
che non possa sopportare.
Perché Dio l’ha predisposto per me.

Scopro ogni giorno ciò che ho dentro:
ciò che posso essere
ciò che posso fare
ciò che posso dare.

Posso essere un regalo per gli altri.
Ma anche gli altri possono essere un regalo per me.

Io sono un dono prezioso
che non deve andare sprecato:
devo guardarmi dentro,
scoprire cosa c’è dentro
e offrirmi agli altri,
regalando il mio meglio!