LA FRAGILITA’ UMANA
Per la neuroscienza è chiaro: noi uomini “cerchiamo di cavarcela”.
Non siamo eterni ed onnipotenti, anzi siamo piuttosto dei pasticcioni.
Come gli Apostoli del Vangelo arriviamo sempre un po’ dopo.
Siamo merce deperibile.
Antropologicamente falso sostenere la tesi dell’autosufficienza (mi sono fatto da solo), la mente isolata non esiste.
Unica condizione è l’accettazione del limite e dobbiamo riconoscere alcune regole (fisiologia della mente).
L’uomo non è stato costruito per stare e fare da solo.
siamo gli unici esseri viventi ad avere il senso del tempo (rottura della simmetria temporale), ovvero riconosciamo passato, presente, futuro.
Non dobbiamo sprecare tempo perché non sappiamo quanto ne abbiamo realmente a disposizione. (ovviamente sempre meno man mano che si invecchia).
(Esempio dei funghi, risposta: tutti i funghi si possono mangiare, alcuni una volta sola).
Teoria della mente: dobbiamo pensare che effetto provoca agli altri un nostro comportamento.
Non sono credente ma sperante .
Evoluzionista e non creazionista.
Ritengo comunque il Vangelo un ottimo esempio: vedi la parabola dei vignaioli dell’ultima ora, vitello grasso.
Falso sostenere che “ sono fatto così, non posso più cambiare”, il nostro cervello è plastico, quindi dobbiamo e possiamo provarci.
Saremo premiati per quello che abbiamo cercato di realizzare e non su ciò che abbiamo realizzato.
Siamo misurati sul “tentare a fare”. Dobbiamo e siamo chiamati a rischiare.
L’essere umano è la specie più complicata.
Siamo liberi;
Siamo un prodotto non finito (l’evoluzione non è finita);
Nasciamo come specie inetta e lo sviluppo non è predeterminato.
Il nostro cervello è composto da 3 miliardi di neutroni (circa 3 milioni di Km) e possiede 1 milione di miliardi di connessioni.
Le relazioni plasticano il cervello, al di fuori delle relazioni il cervello non si sviluppa.
La relazione (specie amorosa) è la migliore risorsa per la crescita.
Il cervello è il più grande pusher esistente: produce una gran quantità di endorfina ( stesso ormone prodotto dall’utero materno specie durante il parto).
L’importanza e l’insostituibilità del contatto visivo (vedi bambino).
Anche dopo solo nove ore di vita un bimbo tra un ovale, un ovale con occhi bocca e naso e un quadro di Picasso sceglie il secondo, perché?
Non basta invecchiare per maturare funzioni superiori ovvero funzioni meta cognitive importanti (empatia, ovvero la capacità di comprendere cosa un'altra persona sta provando).
Esercizio delle funzioni: non siamo buoni, ma possiamo esserlo se esercitiamo la bontà facendo del bene.
Non è solo etico fare del bene ma anche escatologico (vedi Vangeli sinottici).
Non possiamo eliminare le nostre fragilità però possiamo tramutarle in risorse (Parabola dei talenti).
Due teorie relazionali (Costruttivisti radicali e riduzionisti)
1) Gianni Liotti: non ci sono relazioni più sane che altre;
2) Vittorio Guidano: ci sono relazioni migliori di altre.
L’essere umano è nato per essere cooperativo e non agonistico, mentre i modelli che ci vengono proposti (vedi De Filippi) ci spingono nel senso opposto.
Per vivere meglio:
Dobbiamo accettare di avere paura;
Dobbiamo pensare di essere un’occasione e non una soluzione.
Non siamo eterni ed onnipotenti, anzi siamo piuttosto dei pasticcioni.
Come gli Apostoli del Vangelo arriviamo sempre un po’ dopo.
Siamo merce deperibile.
Antropologicamente falso sostenere la tesi dell’autosufficienza (mi sono fatto da solo), la mente isolata non esiste.
Unica condizione è l’accettazione del limite e dobbiamo riconoscere alcune regole (fisiologia della mente).
L’uomo non è stato costruito per stare e fare da solo.
siamo gli unici esseri viventi ad avere il senso del tempo (rottura della simmetria temporale), ovvero riconosciamo passato, presente, futuro.
Non dobbiamo sprecare tempo perché non sappiamo quanto ne abbiamo realmente a disposizione. (ovviamente sempre meno man mano che si invecchia).
(Esempio dei funghi, risposta: tutti i funghi si possono mangiare, alcuni una volta sola).
Teoria della mente: dobbiamo pensare che effetto provoca agli altri un nostro comportamento.
Non sono credente ma sperante .
Evoluzionista e non creazionista.
Ritengo comunque il Vangelo un ottimo esempio: vedi la parabola dei vignaioli dell’ultima ora, vitello grasso.
Falso sostenere che “ sono fatto così, non posso più cambiare”, il nostro cervello è plastico, quindi dobbiamo e possiamo provarci.
Saremo premiati per quello che abbiamo cercato di realizzare e non su ciò che abbiamo realizzato.
Siamo misurati sul “tentare a fare”. Dobbiamo e siamo chiamati a rischiare.
L’essere umano è la specie più complicata.
Siamo liberi;
Siamo un prodotto non finito (l’evoluzione non è finita);
Nasciamo come specie inetta e lo sviluppo non è predeterminato.
Il nostro cervello è composto da 3 miliardi di neutroni (circa 3 milioni di Km) e possiede 1 milione di miliardi di connessioni.
Le relazioni plasticano il cervello, al di fuori delle relazioni il cervello non si sviluppa.
La relazione (specie amorosa) è la migliore risorsa per la crescita.
Il cervello è il più grande pusher esistente: produce una gran quantità di endorfina ( stesso ormone prodotto dall’utero materno specie durante il parto).
L’importanza e l’insostituibilità del contatto visivo (vedi bambino).
Anche dopo solo nove ore di vita un bimbo tra un ovale, un ovale con occhi bocca e naso e un quadro di Picasso sceglie il secondo, perché?
Non basta invecchiare per maturare funzioni superiori ovvero funzioni meta cognitive importanti (empatia, ovvero la capacità di comprendere cosa un'altra persona sta provando).
Esercizio delle funzioni: non siamo buoni, ma possiamo esserlo se esercitiamo la bontà facendo del bene.
Non è solo etico fare del bene ma anche escatologico (vedi Vangeli sinottici).
Non possiamo eliminare le nostre fragilità però possiamo tramutarle in risorse (Parabola dei talenti).
Due teorie relazionali (Costruttivisti radicali e riduzionisti)
1) Gianni Liotti: non ci sono relazioni più sane che altre;
2) Vittorio Guidano: ci sono relazioni migliori di altre.
L’essere umano è nato per essere cooperativo e non agonistico, mentre i modelli che ci vengono proposti (vedi De Filippi) ci spingono nel senso opposto.
Per vivere meglio:
Dobbiamo accettare di avere paura;
Dobbiamo pensare di essere un’occasione e non una soluzione.